lunedì 25 agosto 2008

...PICCHETTI

Siete tornati dalle vacanze?? Cosa avete portato a casa??

I miei souvenir sono due coppie di picchetti per tende da campeggio... insolito?? sicuramente, ma hanno un significato profondo.... avete presente una tenda da campeggio no?? bhè.. se non ci sono i picchetti, che te ne fai di una tenda? pui dormirci sotto?? certo che no! Non ha importanza la dimensione della tenda, canadese o "multistanze" che sia, senza i picchetti non stanno in piedi, non possono assolvere alla loro funzione.

Questo mi ha fatto pensare.

Un oggetto così piccolo, e che per altro diventa invisibile in quanto deve essere interrato, senza bellezza estetica, senza alcunchè di prezioso.. insomma un oggetto di per sè insignificante, di dimesioni ridotte... eppure indispensabile per reggere un riparo, un posto dove abitare, dove vivere. La caratteristica principale, e oserei dire unica, che deve avere è quella di essere di un materiale resistente all'acqua, alla tensione, ai colpi, di acciaio.

Traslando questa immagine nella nostra vita, abbiamo dei picchetti che ci consentano di edificare la nostra vita, resistenti alle intemperie, alle tensioni? Cosa potrebbero essere i nostri picchetti?
le nostre credenze, i nostri valori, ciò, insomma, che riteniamo imprenscindibile, le nostre convinzioni, le nostre motivazioni... analizziamole bene, valutiamole seriamente.. sono davvero inattaccabili? o c'è un pò di ruggine da asportare prima che il metallo si disintegri del tutto? sono di legno? il legno col tempo marcisce e si rompe...

Teniamo d'occhio i picchetti se nn vogliamo che la tenda ci crolli sulla testa!

domenica 20 luglio 2008

VERSO LA META

Buona domenica a tutti,
in questi giorni sono stata molto impegnata sia con la mia famiglia, sia con
l’avanzamento di un corso on line sulla crescita personale. Ho anche
acquistato due e-book, veramente ne volevo uno, ma dato che c’era l’offerta,
ne ho approfittato, e ne sono veramente entusiasta!

Mentre leggevo, avevo accanto la pagina web sulla quale lavorare a presa
diretta mentre avanzavo nella lettura degli e-book e così, finito di leggere,
avevo anche terminato fisicamente i passi suggeriti per mettere qui a lato
il pulsante di Skype in modo di avere la possibilità di essere contattata in
tempo reale da chi vuole mettersi in contatto diretto con me senza dover
scrivere mail, tempi di attesa, se non quello di vedere illuminato il bottone
della mia resenza in rete…FANTASTICO!

Se ti interessa, lo puoi trovare qui http://7eurobazar.com/infoprodotti-27-euro/

Ho studiato tanto, mi son data da fare, mi sono messa in contatto con le
persone giuste, a dire il vero è successo che loro si sono messe in contatto
con me!

E’ vero, quando tu sei focalizzato verso il tuo obiettivo, le opportunità ti
vengono incontro e ti investono, ti illuminano la vita, ti scaldano il cuore,
ti emozionano.
Per esempio, due giorni fa, al mio collegamento con Skype, ho visto in linea
il mio Grande Editore, Carlo D’Angiò, che naturalmente ho salutato.
So che è sempre molto impegnato, per cui mi limito a fargli sapere che ci
sono con un saluto, lasciando la mossa a lui a seconda della sua disponibilità,
.. e sai che è successo?…

“Ester, aspetta un attimo che ti metto in conferenza con noi” “ok” ho risposto
cercando di immaginare gli altri interlocutori… pensavo ad alcuni altri autori
…ma si aperta la conferenza e allora ho smesso di immaginare e ho letto i nik:
Bruno Esposito, lisoladelguadagno ( il Grande Mitico Alex Lilla detto anche
Billico: un nome una garanzia!), Massimo Cecco…. WOW!

Non potevo crederci! Io che ero andata fino a Rimini ad un convegno sulla spiaggia unicamente con lo scopo di conoscere di persona sia Alex Lilla, sia Liugi di Salvo
( grandissimo coach italiano di crescita personale, da poco nominato
"Regional Chapter Leader"dalla Federazione Italiana Coaching e mio personale
coach nel corso che sto seguendo) senza per altro incontrarli per via del traffico
intenso e pieno di incidenti,… ora inaspettatamente uno dei due era lì, presente,
pronto a parlare anche con me piccola persona alle prime armi con internet…e
non solo ..c’erano anche altri due personaggi che di internet ne sanno a pacchi!

Hai presente Alice nel paese delle meraviglie?? Io. Uguale! Ho appreso molto,
è stato uno scambio bellissimo e gratificante… abbiamo fatto le sei e mezza del
mattino e nemmeno ce ne siamo accorti.
Persone disponibili, simpatiche ( abbiamo anche riso parecchio!) alla mano, pronte a “sganciarti” qualche chicca del loro sapere, della loro esperienza vincente trattandoti
alla pari…ho dormito due ore la mattina, e quando mi sono alzata ero un’altra persona!

Non che i miei problemi si siano dissolti, anzi, ma ora ho una convinzione in più che i problemi sono opportunità, sono sfide da vincere perché vincerle si può! Sono
consapevole che stando alla loro scuola, senza pregiudizi, con umiltà perché loro sono
già arrivati dove voglio arrivare anch’io, anche se loro sono più giovani di me.. che
importa: l’esperienza non ha età e nemmeno il successo.. sono consapevole del fatto
che sono sulla strada giusta per la soluzione, la focalizzazione lavora per me dandomi
delle indicazioni da seguire e io lo sto facendo.

Mi sto preparando, equipaggiando per continuare la mia sfida e vincerla. Con la mia
mente sono già al traguardo, adesso ci porto tutto il resto!

giovedì 19 giugno 2008

OBIETTIVI

Tutti sappiamo cosa sono gli obiettivi.
Quello che a volte non sappiamo è come raggiungerli.
Bhè, c'è una strategia anche per questo!
E' molto semplice, realizzabile per tutti: ti basta munirti di un foglio, magari un foglio di cartoncino, il bristol, di 100x70 cm bianco, matite colorate, ritagli di giornali, immagini, colla forbici. No, non ti sei sbagliato, sei sempre nel mio blog, non a scuola, ma tornare un pò indietro al tempo in cui la frequentavamo non è male!
Pensa a quello che vorresti realizzare da qui a tre mesi, da qui ad un anno, vuoi pensarne a più di uno? se è la prima volta che lo fai, arriva ad un massimo di tre per i tre mesi, e tre per un anno. Lascia libera la fantasia, immaginati ogni tuo obiettivo come lo vuoi, come lo desideri, cosa ti diranno gli altri quando lo avrai realizzato, come reagiranno... dai... fatti il film. E non dirmi che non ci riesci perchè non ci credo, non è possibile... non dirmi che non ti è mai successo di immaginare le situazioni mentre stavi leggendo un articolo, un libro, una barzalletta, le definizioni delle parole crociate... non dirmi che se adesso leggi Roma, non pensi subito al Colosseo... se leggi sabbia non pensi al mare blu, alle vacanze, agli ombrelloni, alle ragazze in bikini ( se sei un uomo) ad un fustacchio, al bagnino ( se sei una donna) magari se sei una mamma ti immagini i bambini con secchiello e paletta... vedi? lo stai facendo... allora fallo anche con ciò che desideri, dopo di che, disegnalo, o attacca delle immagini appropriate ritagliate da giornali, riviste, cartoline, scaricale da internet e mettile ordinatamente attorno al centro del foglio dove ci devi mettere un'immagine di te stesso, una foto? una raffigurazione che ti rappresenta? un simbolo che parli di te? insomma quello che + ti ispira, che sia in armonia con te stesso. se non sai disegnare, ma questo è solo un limite che ti autoimponi, perchè se cominci sarai sorpreso di come il tuo cervello suggerirà delle immagini alle tue mani.. ok le prime volte forse farai un pò di fatica, ma non è così per ogni cosa nuova?? la prima volta che messo mano al manubrio di una bicicletta, è stato semplice da subito? o che sei salito su un'auto, sapevi già come posizionare i piedi? non hai forse frenato col sinistro anzichè col destro? ci vuole solo esercizio e vedrai che ti divertirai nel farlo. Sbizzarisciti con i colori, io per esempio, per ognuno ho abbinato un'emozione, perciò sul mio diario, un segno verde vuol dire positività, un pallino verde vuol dire via libera, un quadrato verde vuol dire che c'è possibilità, basta lavorarci sopra, smussare gli angoli in modo che da quadrato diventi rotondo... infantile? forse, ma immediato. Ridi perchè tengo un diario? lo tengo perchè ci registro i miei obiettivi centrati con tutta la cronostoria, un pò scritta, un pò disegnata, così, nella remota possibilità che mi senta scoraggiata, mi ritiro su di morale sfogliando tutte le mie conquiste e mi rinfranco, riprendo fiducia in me perchè se voglio, posso. E' il mio carburante emotivo, se nn lo fai, non puoi giudicare se effettivamente funziona o meno!
e poi scusa... ti sei mai soffermato a pensare a come pensi?? ( bellino il giochino di parole,)
I tuoi pensieri nn sono forse immagini condite con suoni, odori, sensazioni, emozioni? Non è che se adesso pensi " ma questa qui dove vuole andare a parare... cosa sta dicendo, è una fuori di testa" se chiudi gli occhi per concentrarti.. cosa vedi? forse lo scorrimeto di lettere legate una all'altra per formare parole o vedi immagini, hai sensazioni, emozioni.... vedi... tanto fuori di testa poi nn sono! ;-)
Quando hai completato il foglio dei tuoi sogni, ammiralo, fissatelo nella mente: ti accompagnerà ogni giorno, se sono obiettivi "grossi" cioè che si possono suddividere in in diversi fasi, crea dei collegamenti e suddividili in tanti passi da seguire uno dopo l'altro.
Un esempio:
sono un costruttore di case, voglio edificare la casa dei miei sogni
ok disegno la mia casa esattamente come la voglio esteriormente
posso disegnare anche l'interno in ogni dettaglio
per realizzarla dovrò procurarmi il materiale migliore, la voglio in pietra? in cemento? gli infissi in legno? in alluminio? i pavimenti in ceramica? in gress? in marmo? in granito? che colore? come tinteggio le stanze? il bagno? bianco? colorato? con la vasca? con box doccia? con tutti e due'? due bagni? quante camere? la teverna? la lavanderia? lo studio? il mobilio? moderno? in stile? e via così e suddivido ogni singola voce pianificando ogni cosa nel minimo dettaglio. Così avrò le idee chiare, non mi lascerò "imbrogliare" da scelte alternative che non saranno di mio gusto, o di cui nel tempo mi potrei pentire. Mi scelgo anche i fornitori da cui acquistare il materiale che mi serve, senza correre il rischio di rivolgermi al primo che mi capita. Se ci sono frangenti in cui non sono ferrato, cercherò il migliore ( un elettricista? un idraulico? un giardiniere?) capisci, così facendo, difficilmente incapperai in un risultato insoddisfacente.

Poi, scusa, vuoi mai farmi credere che nn ti sei mai fatto una lista per la spesa? una lista di componenti da aggiungere al tuo pc, al tuo impianto stereo? dai... se fai la lista per queste, non pensi che la tua vita, i tuoi progetti valgano ben al di sopra di una lista per il supermercato che nel giro di due/sette giorni è da rifare??? lasci i programmi della tua vita in balia dell'approssimazione? del caso? Pensaci seriamente, stiamo parlando del tuo futuro immediato e di quello più a lungo termine... non essere superficiale verso te stesso, datti la considerazione che ti meriti, che sicuramente è di molto superiore a quella che puoi dare ad un etto di prosciutto, anche se di Parma o un San Daniele.... se poi anche la tv mi impone uno shampoo X " PERCHE' IO VALGO"... PER PIACERE... MEDITIAMO GENTE... MEDITIAMO... si ma poi PASSIAMO ANCHE AI FATTI!
bhè?? sei ancora qui??? corri a procurarti il foglio , spegni tutto e comincia a fare qualcosa di serio, costruttivo per te stesso: te lo devi, altrimenti ti toccherà smettere di mangiare il prosciutto perchè ogni volta che lo vedrai, ti tornerò in mente: non voglio essere il tuo peggiore incubo! Via fila, ciao! e quando hai fatto fammi sapere com'è andata, mi trovi qui!
Ciao Ester

martedì 17 giugno 2008

I BUCHI NELLO STECCATO

C'era una volta un ragazzo con un brutto carattere. Suo padre gli diede un sacchetto di chiodi e gli disse di piantarne uno nello steccato del giardino ogni volta che avesse perso la pazienza e litigato con qualcuno.
Il primo giorno il ragazzo piantò 37 chiodi nello steccato.
Nelle settimane seguenti, imparò a controllarsi e il numero di chiodi piantati nello steccato diminuì giorno per giorno:aveva scoperto che era più facile controllarsi che piantare i chiodi. Finalmente arrivò un giorno in cui il ragazzo non piantò alcun chiodo nello steccato. Allora andò dal padre e gli disse che per quel giorno non aveva piantato alcun chiodo. Il padre allora gli disse di levare un chiodo dallo steccato per ogni giorno in cui non aveva perso la pazienza e litigato con qualcuno. I giorni passarono e finalmente il ragazzo poté dire al padre che aveva levato tutti i chiodi dallo steccato. Il padre portò il ragazzo davanti allo steccato e gli disse: "Figlio mio, ti sei comportato bene ma guarda quanti buchi ci sono nello steccato.Lo steccato non sarà mai più come prima. Quando litighi con qualcuno e gli dici qualcosa di brutto, gli lasci una ferita come queste. Puoi piantare un coltello in un uomo, e poi levarlo, ma rimarrà sempre una ferita. Non importa quante volte ti scuserai, la ferita rimarrà."

mercoledì 11 giugno 2008

PER RIDERE UN PO'

Una persona su quattro
è squilibrata.
Pensa a tre amici,
se ti sembrano ok,
allora quello squilibrato sei tu.
Anonimo
Chi ride per ultimo, ...
pensa più lentamente!
Anonimo
Se decidi di smettere di fumare,
bere ed amare
non vivrai più a lungo,
la vita
ti sembrerà più lunga!
Clement Freud
Devi baciare
una terribile quantità di rospi
prima di trovare
un principe.
Anonimo
Non voglio ottenere
l'immortalità
tramite il mio lavoro...
la voglio avere
non morendo.
Woody Allen

martedì 10 giugno 2008

PIANIFICAZIONE DEL PROPRIO TEMPO

Un giorno, un anziano professore si trovò a spiegare a dei suoi ex studenti come gestire il proprio tempo.
Ci pensò un attimo, poi prese un secchio e senza proferire parola, cominciò a sistemare sei sassi grossi come una mela, all’interno del recipiente sotto lo sguardo attonito dei presenti. Quando i sassi raggiunsero l’orlo del secchio, il professore chiese “Questo secchio adesso è pieno?” Sorridendo tutti dissero “Sì” e lui, dopo un momento di pausa “Davvero?” e cominciò a travasare della ghiaia, mentre i sorrsi dei presenti si stavano via via spegnendo. Quando anche la ghiaia coprì l’ultimo strato di sassi, l’anziano signore diede una scossatina al secchio in modo che i sassolini si sistemassero ancora meglio tra una pietra e l’altra. Richiese di nuovo ” Questo secchio è pieno?” I presenti, cominciando a comprendere il suo armeggiare dissero ” Probabilmente no”. A questo punto il professore versò della sabbia nel contenitore, dando una nuova scossa in modo che il contenuto si assestasse al meglio. “Ora è pieno?” “No” risposero. “Bene” e a questo punto versò nel secchio dell’acqua.
Il professore alzò gli occhi verso il gruppo di giovani uomini e chiese “Quale grande verità ci insegna tutto ciò?” Il più furbo, intrapredente e sveglio dei suoi ex studenti disse ” Che anche quando pensiamo che la nostra agenda, il nostro tempo sia già pieno, in realtà possiamo metterci altre cose”
“No, non è questo- disse il professore-la grande verità è che per prima cosa dobbiamo metterci dentro i sassi grossi, altrimenti non riusciremo a metterci tutto il resto in seguito”
Sul gruppo cadde un silenzio profondo mentre ognuno di loro ne prendeva coscienza.
L’anziano signore continuò ” Quali sono i sassi più grossi della vostra vita? la salute? la famiglia? il successo? le amicizie? la realizzazione dei propri sogni? il lavoro? imparare? difendere una causa? fare ciò che vi più vi piace? il rilassamento?…altre cose?… l’importante è che mettiate nella vostra vita prima di tutto i sassi grossi ..altrimenti rischiate di .. non fare la vostra vita. Se si dà la priorità alle minuzie ( ghiaia e sabbia), ci si riempie la vita di quelle, succederà che poi non potremmo disporre di abbastanza tempo (prezioso) per ciò che riteniamo importante. Mettiamo sempre dentro alla nostra vita prima di tutto le cose importanti.”

venerdì 6 giugno 2008

IL POTERE DELLE PAROLE

Un giorno, un gruppo di rane stava attraversando un bosco e due di loro caddero in una buca profonda. Le malcapitate cominciarono e dimenarsi nel tentativo di uscire, mentre le altre gridavano a gran voce " Siete spacciate, non c'è modo di uscire!" Una delle due diede ascolto al gruppo ed esausta, si lasciò morire. L'altra, invece, vedendo il gruppo agitato ad alcuni passi dal bordo della buca, cercava di spiccare salti sempre più alti, fino a chè riuscì finalmente ad uscire dal baratro. Mentre lei stava ancora riprendendosi dallo spavento e dallo sforzo, le altre la attorniarono e le dissero " Ma non hai sentito quello che ti gridavamo?” Lei, un pò confusa per le espressioni quasi dispiaciute delle sue compagne, rispose, quasi a scusarsi " Io sono sorda, pensavo che mi steste incitando!! così ho raccolto tutte le mie ultime forze, le ho concentrate nel salto decisivo..."...
Tutto ciò che noi diciamo ha potere di vita o di morte.
Una parola distruttiva per chi sta lottando perdendo la spranza, può definitivamente farlo arrendere, annientarlo.
Una parola incoraggiante per chi sta lottando perdendo la speranza può aiutarlo a perseverare, a continuare a lottare, a non perdere il lume della speranza.
Poni attenzione a ciò che dici, a come lo dici, cerca di trovare sempre spunti incoraggianti sia per te stesso, sia per chi incrocia la tua strada: è una maniera per migliorarsi, per diventare persone speciali agli occhi di amiamo, di chi ci sta vicino, di chi ci incontra.

venerdì 30 maggio 2008

giovedì 13 marzo 2008

NON GETTARE LA SPUGNA!

Quando mi sembra che tutto mi stia per crollare addosso, quando vedo i miei sogni cadere come tessere di un puzzle, i miei obbiettivi allontanarsi, dissolversi e scomparire come in un buco nero, quando lo sconforto, la rabbia, la tristezza riempiono tutto il mio essere fino quasi ad implodere, è allora che proietto la mente nel futuro, a quando tutto ciò che sto vivendo ora, sarà solo un ricordo, mi vedo di nuovo serena. E’ in quel preciso momento che comincio ad elaborare delle soluzioni, si perché non è il fossilizzarsi sulle questioni in sé che aiuta, ma lo è il cercare delle soluzioni, degli adattamenti, magari anche solo per un determinato periodo di tempo, Un compromesso? E perché no! L’importante è non farsi prendere in ostaggio dal risentimento, dalla rabbia che annebbiano i pensieri, succhiano tutta la tua energia, è non lasciarli agire come fossero loro i padroni di te stesso: il cedere loro il passo sarebbe ancor più deleterio, distruttivo e soprattutto ti allontaneresti ancor di più dall’uscita del tunnel. Quando la negatività ti investe, non la puoi cambiare, ma puoi cambiare il tuo atteggiamento. Un esempio? Molto semplice ma rende l’idea. Se io sto sotto al sole di agosto per una giornata intera, è ovvio che strino la mia pelle, posso ordinare al sole di non splendere così fortemente? Posso chiamare qualche nuvola a nasconderlo? Certo che no, però posso cambiare io la mia posizione e mettermi all’ombra: il sole continuerà a scottare, ma non la mia pelle. E’ ovvio che non starò tutta la vita all’ombra, ma solo nelle ore più torride ( periodo di tempo determinato), poi quando la mia pelle sarà pronta per l’esposizione totale, allora ci potrò stare tutto il santo giorno. E così è per ciò che ci accade di negativo, non ha importanza cosa sia in sé, ad esempio se perdo il lavoro, la persona che amo, un sopruso, uno sconvolgimento totale della propria vita…. Ci sono sempre le soluzioni, la prima si chiama accettazione del fatto in sé, la seconda adattamento temporaneo, la terza sta nell’ elaborare nuovi progetti. Certamente tutto questo non è automatico, e nemmeno facile, l’importante è cominciare a vedere le situazioni da più angoli, cercare di andare sempre un po’ oltre, osare un po’ di più, vederla come un'OPPORTUNITA'. A volte ci sono frangenti in cui la fase di accettazione, soprattutto le prime volte, richiede tempo, ma prima impariamo e facciamo nostra questa realtà come fosse un principio quasi naturale ed inderogabile come il respirare, prima passiamo alla fase due, l’adattamento temporaneo, e sottolineo TEMPORANEO, (ce lo dobbiamo ripetere più volte). Questa è la fase nella quale bisogna esaminare la situazione, analizzarla per accertare se abbiamo una qualche responsabilità ed eventualmente prenderne umilmente atto, senza produrre degli sterili sensi di colpa ( errare è umano, è il perseverare che è diabolico) (è importante anche fare pace con sé stessi, sapersi perdonare), cercare il lato positivo e cominciare da lì la nuova sfida che la vita ci dà. Stabilire l’obiettivo, la durata del tempo che stimiamo ci serva per riprendere il nostro percorso da dove è stato interrotto; sempre che quest'ultimo abbia ancora una qualche validità. In poche parole stringere i denti per rialzarsi. Mi era passato per la mente il detto “ far buon viso a cattiva sorte”, ma mi sembra molto riduttivo, se non addirittura controproducente! Mi sa di ipocrisia, non è nascondendosi dietro ad un atteggiamento positivo solo esteriore che si riconquista l’equilibrio totale, tutto il nostro essere deve essere teso verso la positività, ogni nostro gesto, fin il più semplice, deve proclamare l’evolversi del nostro riscatto. E questa fase ci verrà più semplice se nel contempo inseriamo anche la terza, cioè il far risorgere i propri sogni, stilare di nuovo il percorso dei nostri obbiettivi. In vista della meta, l’avanzare, anche se difficoltoso, sembrerà più fattibile, ogni giorno qualche passo in più accorcerà la distanza. E quando saremo al traguardo del nuovo inizio, guardandoci indietro, capiremo che ne è valsa la pena. Tutto questo ha un prezzo, si chiama perseveranza e non di rado si paga anche con la solitudine, perché certe situazioni ti fanno il vuoto intorno, alcuni ti spiano da lontano, non vogliono che si sappia in giro che hanno un qualsivoglia legame con te; altri cercano di dissuaderti, perché non essendosi mai impegnati in un’impresa simile, o più genericamente si lasciano vivere, non ne capiscono l’importanza, e si sa, quello che non si conosce, si getta. Potrebbe anche comparire qualcuno che per un po’ ti si affianca, ma solo per essere presente nel momento in cui potresti avere un cedimento, per poi poter pronunciare il fatidico “ te l’avevo detto”. Ma grazie a Dio, c’è anche qualcuno che ti lascia fare perché vuol seriamente capire cosa stai facendo, esserti davvero vicino nel momento in cui potresti aver bisogno di un Amico che ti ascolta, che magari non condivide niente, ma non ne fa un caso da discutere, ma ti dice “ Beh, se sei arrivato fin qui… puoi farcela anche ad andare in fondo” e divide con te il suo panino ti si siede di fianco riportando alla luce vecchie storie vissute insieme.
Nella mia vita ho vissuto molte volte questi momenti, e ogni volta ne sono uscita fuori più consapevole, più vera, più forte perché so che funziona, ne sto vivendo uno anche adesso, ma mi sembrava insignificante esporre “ il mio caso” perché alla fine tutti i casi sono uguali, la morale è sempre quella
Non importa quante volte cadi, conta che ti rialzi una volta in più.

sabato 8 marzo 2008

ROMPERE I PENSIERI...

Pochi giorni fa ho fatto un'esperienza stupenda: sono riuscita a trasformare una situazione di disagio e paura, in una di tranquillità e distensione, divertendomi anche!
La neve mi aveva sorpresa la mattina presto, dovevo recarmi in città per forza, per cui dovevo affrontare 2km di strada inghiaiata un pò in salita e un pò in discesa completamente ricoperta da 10 cm di neve! Ovviamente le catene non ricordo dove le ho riposte, le gomme antineve che avevo messo all'auto all'inizio di novembre erano già abbastanza consumate.... in più, se ci aggiungo la mia più forte negazione per uscire con l'auto sotto la neve..... un quadro per niente allettante! Ma dovevo raccogliere tutto il mio coraggio e partire. Ho pensato che se riuscivo ad uscire dalla mia strada, poi sarebbe stato tutto più semplice,perchè la strada statale che avrei raggiunto, grazie all'intenso via vai di auto, sarebbe stata più praticabile, anche se gli ultimi tratti sono in pendenza del 15%, mi sarebbe bastato lasciare inserita la prima marcia ( ho una multipla, e la prima e come quella dei camion, non mette su di giri il motore e mantiene costante la lenta andatura) e non toccare il freno per arrivare in pianura illesa. Uscita dalla strada sterrata, non senza qualche "scivolone" e con il cuore che batteva fortissimo, arrivai finalmente sulla via principale asfaltata, che era si "infarinata" di neve, ma data la temperatura mite, non si ghiacciava , nè si compattava a mò di fango. Sospirai profondamente, e ritmando la respirazione riuscii a far decellerare il battito cardiaco, innestai la prima marcia e mi guardai attorno.
Dio che bello spettacolo! Ero in cima alla collina dalla quale potevo vedere tutto il panorama intorno completamente immacolato, nelle lontane colline di fronte a me il cielo era colorato dei timidi colori del sorgere del sole che cercava di rompere il muro di nuvoloni grigi, i rami in primo piano sulla mia visuale sembravano ricamati, i campi ricoperti da una candida coperta... che spettacolo, mi sembrava di guidare dentro ad una cartolina. Arrivai alle fatidiche discese, e man mano che scendevo, la neve si strasformava in pioggia, lasciando il selciato sgombero e mi rincuorai ancor di più. Arrivata a valle avevo due opzioni, o prendere la statale Porrettana, nella valle del Reno, ma a quell'ora era piena come un uovo, il che voleva dire arrivare a Bologna almeno 3 ore sucessive, o prendere l'altra provinciale che "scollinando"dalla valle del Reno, porta alla valle del Savena. Il punto più alto del tragitto, in linea d'aria è parallelo a quello dove abito io, così ,pensando che in cima alla salita avrei trovato circa la stessa quantità di neve, e considerando che quella strada è ancora più trafficata di quella appena fatta, optai per ques'ultima.
Lasciatami il paese alle mie spalle, cominciai la salita " strano"-pensai-" come mai non viene nessun'auto dalla parte opposta? Forse perchè la mattina presto le persone vanno verso la città per il lavoro, non viceversa, e poi eccone due che stanno arrivando, allora tutto ok" e continuai tranquilla fino a quando arrivai in prossimità del primo " strappo" di salita, dalla mia posizione potevo vedere che in alto le auto erano incolonnate dietro ad un camion che avanzava a bassissima velocità. " Ci siamo, adesso se proseguo, poi mi tocca andare a lumaca, adesso mi metto qui sulla destra e aspetto 10 minuti ferma qui, così la fila procede, e io posso andare più spedita, poi passando anche altre auto, schiacceranno più neve e io andrò senza problemi" pensato e fatto, accostai. Il mio ragionare non faceva una grinza, se non fosse stato che nel frattempo però continuava a nevicare. Optai per soli 5 minuti, poi mi rimisi in careggiata, arrivai in coda alla fila che avanzava veramente piano, ai lati della carreggiata diverse persone stavano montando le catene, il panico cominciava a farsi strada sentro di me, ma continuai ad avanzare " lo fanno per precauzione" pensai, ma cominciavo a perdere la tranquillità. Arrivata al tratto pianeggiante che divide le due irte salite, eravamo fermi, auto che scendevano non ce n'erano... brutto segno, voleva dire che in cima la situazione era critica. Cominciammo a muoverci, tre giri di ruota, poi di nuovo fermi, altri tre giri e fermi e avanti così fino a quando siamo arrivati all'inizio del secondo strappo. Diverse auto erano ferme ai bordi, alcune erano di traverso nella careggiata in maniera che non si capiva da che parte volevano andare, la mia auto cominciava a slittare, per quanto cercassi di centrare le "ruotate" dell'auto che mi precedeva, l'auto non rispondeva ai miei comandi, quello dietro di me si era messo a suonare... ma che ti suoni! mi stavo innervosendo, cominciavo a pensare che mi sarei messa di traverso anche io, che avrei intralciato ancor di più la circolazione, poi vidi, poco più avanti, che la carreggiata lasciava il campo adiacente e man mano che saliva, cresceva anche la scarpata al suo fianco... e se fossi finita nella scarpata? Mi paralizzai, dovevo prendere una decisione, ma non trovavo la mia testa, ero in panico puro, il cuore sembrava uscirmi dal petto " Se fossi andata per la Porrettana, a quest'ora non sarei in questo dannato pasticcio, io e le mie brillanti idee! se arrivato tardi, pazienza, tanto ho avvertito, poi meglio tardi che mai, o con la macchina sfasciata... mio marito mi uccide, se sopravvivo e l'auto no! Dio ma perchè sono così idiota? non potevo accontentarmi del fatto che la prima parte del viaggio era andata bene??? No!!!! devo sempre fare il mio numero io, provare nuove emozioni! che testa di melone che sono!" Insomma fra me e me me ne stavo dicendo di ogni, avrei voluto avere il potere di traslarmi via da quella situazione, per me, così terrificante, poi, all'improvviso, un pensiero che non c'enrava proprio niente mi squarciò la mente: notai che la macchina davanti a me era uguale a quella di mio genero, mi venne davanti agli occhi la faccia che lui fece quando, tempo addietro, gli diedi in mano una scatola contenente il suo regalo di compleanno.
"E' per me?? cosa c'è dentro?"
"Un topo!" risposi scherzando.
Non feci neppure in tempo a finire la frase che lui, bianco in volto come una pezza lavata, lanciò via la scatola con un urlo. Sono scoppiata a ridere ( e lo sto facendo anche ora mentre sto scrivendo) da non riuscire a fermarmi.. mica lo sapevo io che lui aveva la fobia per i topi.
" Ma scusa, vuoi mai dire che se ti faccio un regalo, che sia un topo???"
Rivivendo quella situazione buffa, scoppiai a ridere da sola in auto come una scema! Bhe! quel ricordo mi ha salvata, la risata di gusto che mi son fatta, ha cambiato radicalmente il mio stato d'animo, mi sono tranquillizata, ho cominciato a fare pensieri positivi come:
"cosa mi sto a preoccupare, 1° siamo illese ambedue ( io e la macchina) 2° se non ce la faccio, posso sempre fermarmi qui che c'è posto e non sono in mezzo a nessuno,3° presto arriveranno i ragazzi del comune con lo spartineve, e puliranno la strada, ed io, essendo già qui quasi i cima, basta che gli stia dietro fino a quando raggiungeremo l'altitudine in cui la neve si trasformerà in pioggia." Mi son messa tranquilla, quando ho cominciato a slittare di nuovo, ho chiesto gentilmente a due uomini, che erano in piedi poco distanti da me, se mi potevano dare una spintarella per rimettermi dritta, gli ho sfoderato uno dei miei migliori sorrisi al quale non hanno potuto resistere, e una volta ribloccata quasi sulla cima del "valico" ho visto gli spartineve arrivare a tutto gas. Questi in men che non si dica, hanno ripulito la strada, raddizzato le auto storte, trainato un tir in panne, insomma, quando mi sono stati abbastanza vicini non ho potuto trattenermi dall'urlare loro (per via del forte rumore che fanno i loro mezzi) " Vi ringrazio per essere gli angeli della strada, per il vostro impegno di venire in soccorso agli sprovveduti come me che vanno in giro disorganizzati in condizioni proibitive. Grazie e buona giornata!" erano in tre, e credo di aver ricevuto in cambio i loro tre sorrisi più belli della giornata!
Sarei tentata di scrivere la morale di quello che ho imparato, ma mi sorride più l'idea che lo faccia tu!
ciao

venerdì 15 febbraio 2008

PERCHE' NON RIESCO A DIMAGRIRE?

Quante volte mi son fatta questa domanda, quante volte l'ho discussa con le mie amiche, te la sei fatta anche tu? E' vero, si inizia un regime alimentare, si perdono i primi chili, poi l'entusiasmo a poco poco scema, allora resta solo l'impegno, ma poi anche questo non sortisce più effetto, e così magari dopo due mesi, tre mesi, qualcosa si inceppa e non si diminuisce più, ci si intristisce, e il più delle volte ci si dice " si vede che questa dieta non fa per me" e si getta la spugna. Si trascorrono le settimane successive, a volte anche mesi, nell'anarchia più assoluta, ci si dà alla pazza gioia di non dover pesare gli alimenti, si ingurgitano piattoni di pasta asciutta, le patatine fritte,la nutella...già, dove era finita la nutella?? poi all'improvviso i vestiti si rifiutano di nuovo di chiudersi, ci si guarda di nuovo allo specchio e quei chili che avevamo buttato via, eccoli di nuovo lì, e in compagnia per giunta! così ci si sente di nuovo frustrati, rabbuiati e si torna di nuovo da un dietologo, il più delle volte si cambia medico per salvarsi almeno la faccia! Ma perchè succede tutto questo?? perchè ogni volta è la stessa storia??
perchè alla dieta non facciamo partecipare anche la nostra testa e il nostro cuore. "Ma come!" ti sento pensare... è vero! dai, esaminati.. non è così?? Quante volte, prima di partire con la dieta, ti sei soffermato a disegnare la tua nuova figura nella tua mente? Quanto tempo ti sei fermato a visualizzarti nella nuova dimensione fin nei minimi particolari?? Questo semplice accorgimento produce miracoli, perchè predispone tutto il tuo essere a 360° al cambiamento, lo favorisce e ti puoi aiutare strada facendo rivisitando spesso nella tua mente la tua nuova figura, atteggiarti da subito a persona più snella, a comportarti già da subito come se tu fossi già arrivata al tuo traguardo... tutto questo mette una marcia in più, e allora vedrai che non interromperai più quello che stai facendo, se poi per raggiungere l'obiettivo, avrai l'accortezza di farlo nel migliore dei modi, avvalendoti dell'uso di prodotti specifici che ti danno benessere, energia, nutrimento bilanciato... ragazzi !.. chi ti ferma più?? CREDERE PER PROVARE!

lunedì 4 febbraio 2008

Vivere alla grande si può

Oggi voglio iniziare alla grande! e lo faccio con una frase che ho sentito ad un seminario:
"SE CONTINUO A FARE QUELLO CHE HO SEMPRE FATTO, CONTINUERO' AD AVERE QUELLO CHE HO SEMPRE OTTENUTO"
Non so quantificarti per quanto tempo questa frase ha continuato a rimbalzarmi nella testa!
Per prima cosa ho anlizzato una ad una quelle situazioni in cui ho applicato una soluzione con il conseguente risultato che non era quello sperato. (nota che ho scritto sperato di proposito perchè fra le altre cose ho notato che era quello che realmente ho sperato...non DESIDERATO. c'è UNA NOTEVOLE DIFFERENZA fra i due termini, e voglio che anche tu adesso ti metta in azione e ti prendi il vocabolario e cerchi i significati dei due termini, così potrai capire ciò che seguirà.)


......fatto?se stai barando, ti consiglio di leggere un altro blog, qui ti annoieresti a morte perchè questo blog vuole essere VIVO PER GENTE VIVA, che passa all'azione, perchè è solo facendo le cose che si impara a farle!

Qui , proprio a causa di un errore di impostazione di pensieri, è il primo errore. Così, applicandolo, ho visto subito un cambiamento di base: DESIDERANDO sinceramente di trovare una soluzione, e non sperandolo solo, ho notato che, contrariamente al passato, la mia mente ha elaborato DIVERSE possibili soluzioni, ci ho studiato sopra una ad una, ho vagliato, valutato i pro e i contro, e man mano che mi concentravo, le soluzioni possibili aumentavano... che bello: avevo 1 problema e 4 risposte, che poi diventavano 5, 7. .WOW! troppo intrigante la cosa. Questo voleva dire che potevo optare per più strade in una volta, o quanto meno metterle in atto una dopo l'altra a seconda del risultato. Anche se provassi a descrivere il mio stato d'animo, non ci riuscirei... è solo da provare... tanto che hai da perdere?? ti senti viva, attiva, senti il cevello sveglio, la voglia di farcela che ti pungola ogni centimetro del tuo essere, senti in te crescere la voglia di vincere la sfida, ti arrivano altri imput... se ne faccio via via la lista mi rendo conto che ce n'è sempre un'ulteriore da aggiungere, fino ad arrivare alla soluzione. Bene, a questo punto archivio questa esperienza nella mia mente nei "dati recenti" nella quale ritorno ogni qualvolta un dubbio mi si affaccia all'orizzonte.. non lo faccio avvicinare di un solo millimetro, perchè la mia esperienza passata è certa, lui nemmeno un pò! proprio perchè è un dubbio, non ha la più pallida idea di cosa sia la realtà.
vedi come da solo un semplice termine, può cambiare il tuo modo di vedere, percepire, reagire? Ma da solo questo non basta, bisogna avere il coraggio di fare qualcosa di nuovo, qualcosa che prima non si era mai fatto per ottenere un risultato diverso.
Mi sono resa conto che prima applicavo solo una soluzione, che molto spesso era similare a quella presa in precedenza e successivamente, ecco perchè poi inevitabilmente, fallendo, accumulavo problemi su problemi. Capivo che dovevo fare qualcosa, ma non sapevo cosa.. non mi era mai passato per l'anticamera del cervello che forse c'era un errore di base, di valutazione da parte mia, non avevo riflettuto sul fatto che mi comportavo sempre nello stesso modo, e che quindi avevo sempre gli stessi deludenti risultati. Non avevo ancora imparato a prendermi le mie responsabilità...era sempre colpa di qualcun altro o di qualcos'altro. Questo invece dimostrava quanto fossi radicata nelle mie convinzioni, nella mia ostinata determinazione a restare sulle mie decisioni, sulle mie opinioni, insomma nella mia arroganza di sapere tutto! Certo, il cambiamento non è stato automatico, nè indolore... non piace a nessuno ammettere di aver sbagliato, ma nel momento in cui te ne rendi conto e lo ammetti a te stesso, poi anche agli altri, ti rendi conto che poi non è così terribile, scopri che chi ti sta vicino ti apprezza di più perchè ti sente più vero, più vicino, più umano... ho scoperto così che siamo imbottiti di stupidissimi pregiudizi.. che ci vuole più forza ad ammettere le proprie debolezze che sfoggiare la propria forza,e non solo, si diventa più tolleranti, più modellabili, più inclini a migliorarsi, a rompere con le sterili abitudini....e se ce l'ho fatta io...perchè tu no??
ciao!